Oggi parliamo di M5 – ammasso globulare della costellazione del Serpente.
Fu uno dei primi ammassi globulari che ebbi il piacere di osservare sotto un cielo limpido di montagna e che mio fratello riuscì a scorgere ad occhio nudo come una debole stellina (un falco).
E’ semplice da trovare e l’elevato numero di stelle di magnitudine prossima a 12-12.2 fa si che sia anche abbastanza brillante e poco elusivo anche osservato con piccoli strumenti.
Rintracciabile con semplicità nei cieli primaverili ed estivi, costituisce un facile bersaglio per gli astrofotografi amatoriali.
Scoperta e Caratteristiche
Fu scoperto nel 1702 da Kirck, ma solo dopo, Charles Messier ne diede una descrizione dettagliata contando approssimativamente 200 componenti.
L’ammasso è uno tra i più vecchi globulari dellan nostra galassia, la via lattea, e dista 24.500 anni luce. Studi recenti hanno misurato il numero di componenti in 500.000 unità. Quasi 2000 volte in più rispetto a quanto osservato la prima volta da Messier.
Contiene moltissime stelle variabili tipo RR Lyrae (ad oggi circa 100) e la magnitudine tipica delle componenti oscilla tra 10.5 e 12.5.
Al suo interno, recentemente è stata osservata una nana nova.
Infine, ha una magnitudine apparente di 6.3 (e quindi percepibile come una stellina sotto cieli bui) e si estende per 23′.
Troviamo M5
Per rintracciare M5 occorre puntare sulla stella Unukalhai (α Serpentis), quindi spostarsi di 8° a ovest e 2°20′ verso sud; può essere ripreso nello stesso campo con un oculare a bassi ingrandimenti.
Ecco la posizione ricavata da HNSKY:
Imaging del DSO:
Utilizzando un ED80Pro e una vecchia Canon 300D, con subframes da 90 secondi ho eseguito 1.5 h di esposizione raccogliendo anche dark, flat e bias. Il notevole rumore di fondo indotto dal riscaldamento della Reflex, l’inquinamento luminoso, etc hanno reso il risultato leggermente disturbato.
L’elaborazione è stata fatta con Deep Sky Stacker e Photoshop 6. Per evitare di bruciare il nucleo dell’ammasso o tenuto bassi i livelli.
Buon cielo a tutti