I Colori della Luna e la Mineral Moon
Quali sono i colori della Luna? Ricordiamo sempre la Luna con paesaggi aventi varie tonalità di grigio, dal bianco al nero.
Ma la Luna è costituita da svariati minerali che come sappiamo hanno colorazioni molto variabili e ricche. La Luna, riflettendo la luce , ha sempre una colorazione Giallastra con tonalità che spaziano dal giallo chiarissimo, quasi bianco, e fino ad arrivare al Rosso. Tale colorazione è il frutto della luce riflessa del Sole ed anche dalla nostra atmosfera.
Eliminando questa dominanate giallastra, attraverso il bilanciamento automatico dei bianchi, è possibile iniziare a far “Spiccare” il colore del nostro satellite con tecniche dedicate.
L’obiettivo di questo articolo è quindi quello di mostrarVi che i colori della Luna esistono veramente ed è possibile ottenere ottime immagini della Mineral Moon.
Tecnica di acquisizione ed elaborazione:
Utilizzando un qualunque strumento ottico che non soffra di aberrazione cromatica ed utilizzando Reflex a Colori è possibile raccogliere svariate centinaia di immagini in formato raw o tif o bmp del satellite (qualunque sia la fase). Mi raccomando di curare la messa a fuoco.
La Relfex non dovrà, con il proprio software interno lavorare con filtri, bilanciamenti, denoising, etc. Bisogna evitare quindi ogni tipo di settaggio automatico. L’utilizzo di un rifrattore apoacromatico consente di ottenere ottime immagini ed a seconda della focale e del diametro, eccellenti risoluzioni. Possono essere usate anche altre ottiche, ma i piccoli rifrattori sono un ottimo compromesso per ottenere buoni risultati “fotografici”. Acquisendo 200-300 frames, li sommeremo con Registax o Autostakkert. Non effettuare alcuna regolazione dei livelli, stretching, denoising o applicazione di wavelet o unsharp mask. Il risultato finale potrà essere salvato in formati come il bmp, tif, psd o comunque non jpg. A questo punto dell’immagine creiamone una seconda copia.
Una prima immagine subirà una operazione di contrasto, maschere, etc, per accentuare i dettagli del raw. Sulla seconda immagine, dopo aver applicato “Colore Automatico” a step incrementali del 20% cadauno, aumentiamo la saturazione. La saturazione va incrementata con progressione e cautela evitando di rovinare irreversibilmente i dettagli della Luna. Raggiunto un buon compromesso tra saturazone e perdita di risoluzione, procediamo con l’unione delle due immagini. Ecco, abbiamo ottenuto la nostra Luna saturata “a colori” anche nota come Mineral Moon.
Vi consiglio di leggere approfonditamente gli esempi del Dr. Gasparri al seguente link:
http://danielegasparri.blogspot.it/2015/09/la-mineral-moon-i-colori-sono-veri-o-no.html
Imaging della Mineral Moon
In due serate successive, con Luna al 94% e 98%, ho raccolto frames utili allo scopo. La sera del 04-09-2017 ho lavorato con Canon EOS 300D (14 anni di storia), la sera del 05-09-2017 con una Nikon D90, offerta dall’amico Vincenzo Capuano che come sempre partecipa attivamente alle sessioni. L’ottica usata è un Rifrattore Skywatcher ED80Pro. Un semiapoacromatico di altissima qualità. Dopo aver acquisito circa 300 frames ho proceduto con l’elaborazione come da manuale.
Il differente livello di saturazione è dovuto al fatto che una velatura, durante la seconda serata, ha leggermente rovinato i frames e che quindi non è stato possibile tirare ancora un poco la saturazione.
La distribuzione delle aree colorate è praticamente identica e quindi sebbene questo sia un espediente fotografico si può ampiamente ritenere che il risultato sia sicentificamente valido.
Infine, le prime immagini della Luna in falsi colori, furono ottenute dalla NASA. Grazie alla missione Galileo, durante il 1992, in un passaggio ravvicinato con il nostro satellite, vennero scattate le prime 53 immagini da sommare e poi elaborare in falsi colori in una maniera esagerata, rappresentando le modalità di riflessione della luce dei componenti la superfice.
https://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_819.html
Provate anche Voi…