Giove e Ganimede

Giove e Ganimede.

 

Lo scorso 14 Aprile 2017, alcuni giorno dopo l’opposizione di questa apparizione 2016-2017, sono riuscito a riprendere il gigante gassoso e il suo satellite più grande, Giove e Ganimede.

L’imaging è il frutto di una serata “positiva” dopo circa 4 mesi di fallimenti dovuti ad un seeing  estremamente variabile e con un ranking dal pessimo al mediocre.

Questa serata, trascorsa in compagnia di nebbia e nubi basse a 300-400 metri, si è risolta con l’acquisizione di svariati set RGB ripresi di fretta e furia in circa 1.5 ore di tempo.

L’acquisizione è fatta con C11 XLT su EQ6 SkyScan Pro della SW e camera ASI120 MM con Ruota EFW2 Atik e Barlow2X Xcel.

La focale di acquisizione è di circa 7300 mm con una risoluzione di 0.10-0.11”.

Il seeing purtroppo non ha consentito di raggiungere il livello di risoluzione matematico dato dal campionamento e dal diametro del telescopio.

Il risultato non è ineccepibile e deriva da circa 3 minuti di derotazione con Winjupos.

L’elaborazione è fatta con Autostakkert 2, Iris e Photoshop.

Giove e Ganimede
Giove e Ganimede

Sono comunque soddisfatto di aver raccolto fotoni provenienti da questo pianeta.

Nell’immagine si vede  anche il piccolo disco del satellite Ganimede che prospetticamente  risulta nel campo inquadrato.

Ganimede.

Questo satellite confrontato con Giove sembra un insetto, ma tutto sommato è un gran Satellite.

E’ il principale satellite di Giove ed è il più grande del sistema solare.

E’ più grande in dimensioni e non per massa di Mercurio.

Scoperto da Galileo Galilei nel 1610, deve il suo nome al mito greco di Ganimede, coppiere amato da Zeus. Molte missioni spaziali hanno potuto fotografare da vicino il satellite e quindi rivelarne dettagli utili alla caratterizzazione superficiale. Completa un’orbita attorno a Giove in circa sette giorni ed è in risonanza orbitale 1:2:4 con Europa ed Io. E’ costituito da silicati e ghiaccio d’acqua, ed ha un nucleo di ferro fuso. Alcune teorie e misurazioni indicano la presenza di un oceano di acqua salata che insiste a  circa 200 km di profondità dalla superficie, compreso tra due strati di ghiaccio.

La superfice del satellite è caratterizzata da zone chiare e zone scure dove il terreno è praticamente diverso in termini di genesi. Le regioni scure si valutano come formatesi 4 miliardi di anni fa. Tali aree scure coprono un terzo del satellite. Le zone più chiare sono formate in ere più recenti e ricche di formazioni particolari coprono la restante parte. La causa delle striature visibili nelle zone chiare non è ancora totalmente compresa, sebbene esse siano probabilmente il risultato dell’attività tettonica attivata dal riscaldamento mareale.

Grande elemento di distinguo rispetto agli altri satelliti è la presenza di un campo magnetico proprio generato ed alimentato dai movimenti convettivi presenti nel nucleo di ferro fuso.

L’immagine di Ganimede, sicuramente non ad altissima risoluzione, è proveniente da una acquisizione nel rosso e rende evidenti le zone chiare e scure suddette.

A presto