Venere 2018…astro della sera

Queste sere, da ormai quasi tre mesi, e fino a tutto Settembre sarà facilmente osservabile la sera e sempre più alta sull’orizzonte Ovest, Venere.

Venere, l’oggetto naturale più luminoso del cielo notturno subito dopo la Luna. Infatti, risplende nelle albe e nei crepuscoli con una magnitudine massina di -4.6. La sua visibilità in prossimità delle albe e dei tramonti l’ha resa nota come stella del Mattino o stella della Sera.

Nell’antichità

Venere è nota da sempre. Istar ai tempi dei babilonesi, Lucifero o Vespero per i Romani, i greci e i Maya. Il primo vero studioso di Venere fu Galileo che grazie all’osservazione delle fasi del pianeta (come la Luna) accredito come vera la teoria Eliocentrica predetta da Copernico. L’ignoranza ecclesiastica del tempo impedì di far asserire pubblicamente a Galileo che la teoria eliocentrica fosse vera anche sulla base della variazione del diametro angolare del pianeta. Dal 1677 in poi Venere è stata oggetto di studi per le misure di parallasse solare, sulla presenza di atmosfera, composizione atmosferica, etc.

Apparizioni di Venere

Essendo un pianeta interno e prossimo al Sole, è pertanto visibile solo con binocoli o telescopi di giorno, oppure a occhio nudo, con un colore giallo-biancastro, al tramonto o alba.

Al tramonto è sempre visibile a Ovest, mentre all’Alba, sempre a Est. La posizione interna rispetto all’orbita terrestre lo caratterizza per questo alternarsi verso Est e Ovest. La massima distanza dal sole è definita massima elongazione e le variazioni dell’elongazione sono dovute alla distanza Terra Sole piuttosto che legate alla forma dell’orbita. La massima elongazione per Venere raggiunge i 47°. Il Pianeta poi può essere in congiunzione superiore o inferiore a seconda che passi dietro o avanti al sole.

Quando passa davanti al sole, congiunzione inferiore, non è mai osservabile e raggiunge i sessantasei secondi di arco. Una notevole dimensione per un soggetto planetario (secondo solo alla Luna).

Venere è dotata di fasi, come la Luna. Cambiando le fasi, ambia anche il diametro del disco del pianeta. La fase di Venere piena o 100% d’illuminazione si ha quando Venere è in congiunzione superiore e pertanto non osservabile dalla Terra. La fase nuova, dal diametro di sessantasei secondi di arco, si ha quando Venere è in congiunzione inferiore.

Orbita e rotazione

L’orbita di Venere è circolare e il pianeta impiega 224 giorni terrestri per compierne un giro completo. La velocità orbitale è quindi 35 km/sec. Il periodo sinodico è invece di 584 giorni terrestri. Venere si muove di moto retrogrado, mistero risolto solo durante il XX secolo. Il moto retrogrado fa si che un osservatore posto sulla superficie di questa pianeta versa le albe a Ovest e i tramonti a Est…l’esatto opposto della terra. Altra peculiarità del pianeta è il giorno sidereo. Esso dura 243 gg terrestri. Il giorno solare dura invece 117 gg. L’equatore, infatti, precede a una lentissima velocità di 6,5 km/h. Si è scoperto che il giorno sidereo si sta riducendo. La minima distanza dalla terra sono 38.2 Mio Km e si raggiunge quando il pianeta è al parelio e in condizioni di massima eccentricità.

Terra e Venere simili…ma in cosa?

Roccioso, gemello alla terra, di forma sferica, Venere è più piccola della terra di soli 650 km (su diametro) in massa l’81% circa della Terra. Il valore di g è 0.88 quello terrestre. Geologicamente, ha una superficie molto rinnovata dai recenti flussi di lava che negli ultimi milioni di anni hanno dato nuova conformazione alla morfologia planetaria.  Tuttavia è molto diverso poiché ha una coltre atmosferica composta di acido solforico e anidride carbonica, come elemento principale. In superficie è presente una pressione di circa novantadue atm. Tutto ciò crea un effetto serra senza precedenti portando Venere al primo posto come pianeta più caldo del sistema solare. A differenza della terra, la CO2 sviluppatasi non potrà mai rientrare a formare rocce, etc., giacché non esistono piante e sistemi biologici attivi. Un tempo forse era ricoperta da oceani, che sono evaporati. A causa della temperatura e radiazioni l’acqua si è dissociata lasciando libero ossigeno. Il poco idrogeno si è disperso nello spazio planetario con il vento solare. A livello geologico mancano moti convettivi e quindi si spiega anche lo scarso campo magnetico.

Astrofotografia

Venere nel visuale si presenta senza dettagli atmosferici e superficiali (e invece non è vero…convinzione della stragrande maggioranza degli astrofili). E’ necessario lavorare con filtri per ottenere una visione delle nubi e in rari casi della superficie. Usando filtri UV (ultravioletto vicino) è facilmente accessibile lo strato di nubi collocato a 80 km di altezza circa. Con filtri IR è invece visibile un sistema di nubi molto esteso in longitudine e meno in latitudine. Queste nubi sono dislocate a 60 km di quota.

Immagine di Venere IR G B realizzata da me da Casapulla…sono visibili piccolissimi dettagli

L’immagine suddetta è realizzata usando un filtro IR>685 nm e filtri G e B. In tale immagine Venere è al 49.9% di fase (https://www.scienzechepassione.com/venere-e-le-sua-fasi/).

Con filtri IR>1000 nm è possibile invece studiare  flebili dettagli atmosferici attraverso la radiazione termica emessa dalla superficie del pianeta del cosiddetto lato “notturno”…la parte non illuminata dal sole che continua a emettere radiazione termica.

Ecco di seguito delle eccezionali immagini IR di Luigi Morrone, collega astrofilo (con la A maiuscola) che mi ha dato il permesso di pubblicare suoi lavori.

Immagine di Venere con filtro IR>1000 nm realizzata da Luigi Morrone dal suo sito osservativo di Agerola

Con la solita tecnica del lucky imaging è possibile fare video di 10.000-15.000 frames e fino a 10-15 min circa di tempo (tempo entro il quale la rotazione delle nubi del pianeta è visibile e disturba quindi la qualità della ‘immagine). I migliori 2000-3000 frames saranno sommati e processati. Dovranno essere applicate maschere di contrasto con fattori di contrasto notevoli al fine di estrarre i deboli segnali delle nubi.

Le immagini potranno essere presentate come singoli canali o nella versione più “fashion” della finta tricromia IR-(G)-UV. Dove G è un canale Verde “sintetico”.

Ecco di seguito una ottima composizione IR (G) UV di Luigi Morrone.

Immagine IR (G) UV realizzata da Luigi Morrone dal suo sito osservativo in Agerola

Sperando nella clemenza del tempo, che fino ad oggi non è esistita, ci rivediamo presto con nuove immagini del pianeta.